martedì 17 gennaio 2017

Nuovi accatastamenti.
Cosa cambia per cantine, soffitte e



Con la circolare 2E/2016 dell’Agenzia delle Entrate [i], la cosidetta Circolare Imbullonati, sono state apportate modifiche alle modalità di accatastamento degli immobili, che interessano gli immobili residenziali.

Le due categorie interessate sono quelle degli immobili strumentali (artigianali o industriali) e quelli residenziali con modifiche diametralmente opposte in termini di incidenza fiscale; infatti mentre per gli immobili produttivi era possibile ridurre notevolmente le rendite catastali degli immobili di proprietà, per il residenziale  le nuova modalità di accatastamento porteranno ad aumenti delle rendite rispetto quanto attuato in passato.

Tale normativa catastale pertanto ha portato ad una maggiore spesa per costruttori e committenti (e futuri proprietari) di nuove costruzioni.
Va chiarito che tali nuove disposizioni valgono per tutte le nuove costruzioni o tutti gli immobili per i quali si rendono necessari atti di aggiornamento, nei quali casi le pertinenze come cantine e sottotetti che hanno accesso autonomo direttamente da strada o da parti comuni dell’edificio di cui fanno parte andranno accatastate come unità a sé stanti con la categoria C/2 (magazzino/locali di deposito).
Fino ad ora tale impostazione era valida per i soli locali destinati ad autorimessa, la cantina e/o il sottotetto venivano assegnate ad un alloggio ed erano inserite nella stessa planimetria ed ai fini del calcolo della rendita erano considerati “vani accessori indiretti”.
A seguito di questo nuovo orientamento, non sarà più possibile accorpare nella medesima planimetria cantine/soffitte con ingresso autonomo ed abitazioni, ma occorrerà creare un nuovo subalterno per ogni cantina/soffitta con ingresso autonomo assegnandole, come già specificato, la categoria catastale C/2.
Risulta evidente che di conseguenza si riscontrerà un aumento della rendita catastale (aumento se confrontata con quella che sarebbe derivata  dal precedente metodo) poiché la cantina passa dall’essere conteggiato come “vano accessorio” dell’abitazione all’essere conteggiato come “vano principale” del C/2 che si crea.
Le immediate conseguenze di questo provvedimento interessano costruttori, committenti, proprietari e partono dalla maggiore spesa in fase di accatastamento dell’immobile, dato che la presentazione in Catasto di ogni unità immobiliare in categoria C/2 ha un costo fisso di € 50,00, fino all’aumento delle tassazioni derivanti da tasse ipotecarie e catastali in fase di vendita e all’aumento delle imposte sugli immobili come IMU, TASI ecc.
I proprietari delle unità immobiliari di nuova costruzione accatastate seguendo la nuova normativa, nel caso in cui possiedano più di una unità immobiliare di categoria C/2 (una cantina e una soffitta o due cantine) non potranno farle rientrare tutte nell’agevolazione spettante per la prima casa ma solamente prima; con aumento della spesa dovuta per l’IMU o per la tassazione degli atti di trasferimento.
Al fine di valutare attentamente e con la dovuta attenzione ogni caso, i nostri uffici rimangono a disposizione per consulenze specifiche.






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