Nuovi accatastamenti.
Cosa cambia per cantine,
soffitte e
Con la circolare 2E/2016 dell’Agenzia delle Entrate [i],
la cosidetta Circolare Imbullonati, sono state apportate modifiche alle
modalità di accatastamento degli immobili, che interessano gli immobili
residenziali.
Le due categorie interessate sono quelle degli immobili strumentali
(artigianali o industriali) e quelli residenziali con modifiche diametralmente
opposte in termini di incidenza fiscale; infatti mentre per gli immobili produttivi
era possibile ridurre notevolmente le rendite catastali degli immobili di
proprietà, per il residenziale le nuova
modalità di accatastamento porteranno ad aumenti delle rendite rispetto quanto
attuato in passato.
Tale normativa catastale pertanto ha portato ad una
maggiore spesa per costruttori e committenti (e futuri proprietari) di nuove
costruzioni.
Va chiarito che tali nuove disposizioni valgono per tutte le nuove
costruzioni o tutti gli immobili per i quali si rendono necessari atti di aggiornamento,
nei quali casi le pertinenze come cantine e sottotetti che hanno accesso
autonomo direttamente da strada o da parti comuni dell’edificio di cui
fanno parte andranno accatastate come unità a sé stanti con la categoria C/2
(magazzino/locali di deposito).
Fino ad ora tale impostazione era valida per i soli locali destinati ad
autorimessa, la cantina e/o il sottotetto venivano assegnate ad un alloggio ed
erano inserite nella stessa planimetria ed ai fini del calcolo della rendita erano
considerati “vani accessori indiretti”.
A seguito di questo nuovo orientamento, non sarà più possibile
accorpare nella medesima planimetria cantine/soffitte con ingresso autonomo ed
abitazioni, ma occorrerà creare un nuovo subalterno per ogni cantina/soffitta
con ingresso autonomo assegnandole, come già specificato, la categoria
catastale C/2.
Risulta evidente che di conseguenza si riscontrerà un aumento della rendita catastale (aumento se confrontata con quella
che sarebbe derivata dal precedente
metodo) poiché la cantina passa dall’essere conteggiato come “vano
accessorio” dell’abitazione all’essere conteggiato come “vano principale” del
C/2 che si crea.
Le immediate conseguenze di questo provvedimento interessano costruttori,
committenti, proprietari e partono dalla maggiore spesa in fase di
accatastamento dell’immobile, dato che la presentazione in Catasto di ogni
unità immobiliare in categoria C/2 ha un costo fisso di € 50,00, fino
all’aumento delle tassazioni derivanti da tasse ipotecarie e catastali in fase
di vendita e all’aumento delle imposte sugli immobili come IMU, TASI ecc.
I proprietari delle unità immobiliari di nuova costruzione accatastate seguendo la
nuova normativa, nel caso in cui possiedano più di una unità immobiliare di
categoria C/2 (una cantina e una soffitta o due cantine) non potranno farle
rientrare tutte nell’agevolazione spettante per la prima casa ma solamente prima;
con aumento della spesa dovuta per l’IMU o per la tassazione degli atti di
trasferimento.
Al fine di valutare attentamente e con la dovuta attenzione ogni caso, i
nostri uffici rimangono a disposizione per consulenze specifiche.






